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Monte San Bernardo (Varese - I)


La vista dal Monte Monarco
La vista dal Monte San Bernardo

"In tibetano la definizione di -essere umano- è a-Go ba, -Viandante-" (Bruce Chatwin)


Il Monte San Bernardo (1020 m s.l.m.) è una splendida vetta panoramica sulla Valceresio. La prima volta l'abbiamo raggiunta per sbaglio, rientrando dal Poncione di Ganna; questa volta decidiamo di averla come meta, percorrendo il sentiero 17 che parte da Arcisate.

Parcheggiamo proprio all'imbocco di Via Riazzo, che risaliamo fino a raggiungere la scalinata della Chiesa parrocchiale di San Vittore su cui spicca il campanile romanico. Costeggiamo poi il battistero di San Giovanni Battista, a pianta ottagonale e svoltiamo in via Arcimboldi. Attraversiamo l'abitato e imbocchiamo via Lazzaretto, con la sua caratteristica Via Crucis che conduce alla chiesa di S. Francesco da Paola o, appunto, del Lazzaretto. Continuando a seguire la strada passiamo a fianco alle ultime abitazioni prima di imboccare la strada sterrata che conduce al Passo del Vescovo e trovare il vero e proprio inizio della nostra camminata, la Fonte dal Bassin, dove campeggia una vecchia cartina dei sentieri.

Entriamo nel bosco seguendo la gippabile, ignoriamo la prima deviazione sulla sinistra e incrociamo una cappella votiva; più avanti, in corrispondenza di un tornante, su un masso è indicata la deviazione verso destra per il sentiero panoramico Crocino-Monte Rho, che imbocchiamo. Iniziamo quindi un'irta salita che ci conduce a un pilone dell'alta tensione con fantastica vista sulla valle; questo punto è da memorizzare per il ritorno.

Proseguiamo poi la ripida salita fino a raggiungere il monte Crocino (690 m s.l.m.), dove campeggia appunto una croce (anzi, due, perché una è illuminata e l'altra no).

Panorama dal Crocino

Oltrepassiamo la croce e proseguiamo con saliscendi decisamente meno impegnativi che ci regalano alcune belle vedute sul Lago Ceresio.

Il sentiero prosegue sbucando poco dopo sulla vetta del Monte Rho (934 m s.l.m.) su cui campeggia un globo stilizzato, splendido monumento alla pace. Ci prendiamo qualche momento di pausa per una merenda e per compilare il libro firma che troviamo alla base del monumento.

Il Monumento alla Pace

Riprendendo il cammino finalmente qualche nuovo cartello escursionistico che indica il sentiero 17. Se vedete sul cammino la vecchia segnaletica in legno vi consigliamo di NON considerarla, in particolare il bivio che indica la "Seconda Cappella", altro toponimo che identifica il Passo del Vescovo, passando per la Madonna di Robi (820 m) perché vi porta su vecchi tracciati che, per esperienza personale, possiamo confermarvi non più mantenuti e quindi potenzialmente pericolosi.

Continuando a salire, incrociamo un crocifisso il legno da dove si gode di una meravigliosa vista e poi varie deviazioni che indicano via normale o direttissima. Noi prendiamo sempre la direttissima a salire, tenendoci la via normale per la discesa, per il bene delle nostre ginocchia! La nostra scarpinata si conclude così sulla sommità del Monte San Bernardo, caratterizzata appunto da una statua del santo, collocata in vetta nel 1933.

Panorama dalla Vetta del San Bernardo

Qui consumiamo il nostro pranzo e compiliamo un altro libro firma prima di riprendere la via del ritorno; come detto, questa volta prendiamo la via lunga e poi ripercorriamo tutto il percorso fatto all'andata, passando quindi dal Monte Rho e dal Crocino, fino al pilone dell'alta tensione incrociato all'inizio della camminata. Qui deviamo per la nostra ultima tappa, seguendo le indicazioni per il Passo del Vescovo e scendiamo lungo un irto sentiero fino ad arrivare a una cappellina. La citazione sul viandante a inizio pagina non è casuale perché la storia racconta che su questo sentiero che univa la Valceresio alla Valganna passando per i monti (non esisteva infatti ancora la strada della Valganna) nel 1047 un vescovo diretto a Roma fu assalito da un gruppo di briganti che lo derubarono; proprio per questo oggi questa zona è noto come "Passo del Vescovo". Questa vicenda è strettamente legata alla leggenda di San Gemolo, che pare che di questo vescovo fosse il nipote.

Arriviamo così a una cappellina; da qui, guardando la cappellina, saliamo brevemente a sinistra fino a raggiungere l'area picnic del Passo del Vescovo con tavoli e panche e poi ritorniamo sui nostri passi seguendo la strada consorziale e le marcature dipinte sui sassi. Scegliamo di tornare ad Arcisate da sentiero e non da strada e sbuchiamo al primo bivio non preso all'andata, concludendo così il nostro faticoso ma spettacolare giro.

 

Ultimo aggiornamento: Agosto 2021

Difficoltà: E 

Impegno fisico richiesto: medio

Adatto per: adulti, ragazzi, 4 zampe

Tipologia: lineare (con breve deviazione verso il Passo del Vescovo)

Lunghezza totale: 7 km circa

Tempo: 2 ore circa soste escluse

Dislivello in salita: 730 metri circa

Parcheggio: gratuito ad Arcisate

Luogo: Arcisate, Varese, Italia

Periodo consigliato: dalla primavera all'autunno

Attrezzatura: scarpe da trekking

Sulla mappa:


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