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Cave di Molera (Varese - I)


Le cave di Molera
Le cave di Molera

"Ciò che non hai mai visto lo trovi dove non sei mai stato" (Proverbio Africano)

⛔️

Dopo la visita alla Miniera della Valvassera, andiamo alla scoperta di altre caverne scavate dall'uomo, le Cave di Molera, nel parco della Valle del Lanza. Il tracciato che andiamo a percorrere è un tratto del sentiero 6, che per nostra comodità percorriamo da Malnate a Cagno, ma nulla vieta di affrontarlo in senso opposto.

Purtroppo all'imbocco del sentiero non c'è gran possibilità di parcheggio, se non un piccolo spiazzo a bordo strada. Lasciata l'auto, affrontiamo velocemente il breve tratto, piuttosto pericoloso, della strada provinciale e raggiungiamo una zona più sicura. La prima parte del tragitto è su asfalto e si snoda tra le case, a poca distanza dalla vecchia ferrovia Valmorea. Raggiungiamo in poco tempo la prima tappa, la Folla di Malnate, dove incontriamo il primo totem con le informazioni sulla zona. L'etimologia del luogo deriva dalle "folle", cioè i mulini per la fabbricazione della carta che prendono tale nome dalla follatura degli stracci usati per la produzione. L'energia era fornita dai numerosi mulini costruiti lungo le rive del Lanza.

Ci inoltriamo lungo il percorso, ancora asfaltato, che costeggia un piccolo canale artificiale e arriviamo in breve tempo all'acquedotto di Malnate. Da qui inizia la parte sterrata del tracciato; fin da subito notiamo enormi pozze che rendono il sentiero impraticabile, ma a fianco di ognuna partono dei piccoli tracciati che, deviando nei prati o nei boschi circostanti, permettono di superare l'ostacolo! Un ragazzo che incontriamo sulla via ci spiega che spesso, specie in caso di abbonanti piogge, il Lanza esce dagli argini allagando le zone circostanti.

Arriviamo quindi a un piccolo ponte diroccato, che si trova a fianco del fiume, per cui probabilmente il corso delle acque negli anni è stato deviato. In questo punto, sulla destra, un altro totem ci illustra la meta della nostra gita, le Cave di Molera. Molera era il nome con cui si chiamava in queste zone l’arenaria, perché questa pietra veniva usata per affilare (“molare”) le lame di falci e coltelli, oltre che per costruire elementi architettonici. Indossiamo k-way e frontale (non proprio necessaria, ma fa tanto piccoli esploratori) e ci addentriamo nelle grotte.

Ci troviamo all'interno di grandi saloni, separati da colonne di roccia volutamente lasciate per sostenere le volte; sembra di stare all'interno di una grande cattedrale! Sulle pareti si distinguono chiaramente i segni degli scalpelli e i buchi a cui venivano ancorate le impalcature in legno. Prestando attenzione al terreno scivoloso, ci avventuriamo a esplorare tutte le cavità. Purtroppo, non possiamo non notare con rammarico che questi splendidi ambienti sono stati deturpati da scritte e immondizia abbandonata.

Finita l'esplorazione di questo primo tratto riprendiamo il sentiero, attraversando ponticelli e perlustrando altre cavità; ad un certo punto, all'imbocco di una cava, notiamo un accumulo di roccia che ci sembra recente. Ci spiegheranno poi che si tratta di un crollo della settimana prima e infatti all'imbocco del sentiero un cartello di pericolo mette in guardia sui distacchi di materiale roccioso.

Dopo poche centinaia di metri raggiungiamo Cagno e dedichiamo un po' di tempo alla visita del Mulino del Trotto prima di concludere la nostra gita tornando sui nostri passi.

Questa escursione è davvero semplice, ma ricca di fascino. Non ci sono grandi raccomandazioni, se non un buon repellente per insetti vista la quantità di zanzare presenti e un k-way per proteggersi dall'umidità delle cave.

 

Ultimo aggiornamento: maggio 2018

Prima di partire: info utili

Difficoltà: T

Impegno fisico richiesto: minimo

Adatto per: adulti, bambini, 4 zampe

Tipologia: lineare

Lunghezza: 6 km circa

Tempo: 2 ore circa soste escluse

Dislivello in salita: 80 m circa

Parcheggio: gratuito vicino all'imbocco del sentiero

Luogo: Lombardia, Varese, Malnate

Periodo consigliato: tutto l'anno

Attrezzatura: scarponcini da trekking

Link consigliati: http://www.parcovallelanza.com

Sulla mappa:


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